Il ristorante del Roma Grand hotel Marriott Flora, ex casina di caccia della nobile famiglia Ludovisi su Via Veneto, cuore della dolce vita romana, si presenta al pubblico nella sua recente e rinnovata veste. Sotto la direzione di Simone d’Alessandro, la sapiente e creativa cucina dello chef Massimo Piccolo e della innovativa mixology del bartender Alessio Mercuri, il ristorante si conferma come punto di riferimento dell’enogastronomia romana.
Mercuri, Piccolo e d’Alessandro |
Lo stile sobrio e raffinato degli interni, le luci soffuse il colore verde delle pareti e le comode sedute in pelle, conferiscono al locale un aspetto quieto ed intimo all'insegna del gusto. Confort, accoglienza, riservatezza e ospitalità sono alla base della filosofia del Flora restaurant. L’affaccio sulla celebre Via Veneto dona agli ospiti un tocco di eleganza e ricercatezza durante i pasti.
Interno del ristorante |
Il menù proposto, nato dall’esperienza dello chef napoletano Massimo Piccolo, classe 1972 e da dieci anni al Flora Marriott Hotel, propone piatti della tradizione all’insegna della genuinità, ricercatezza e sostenibilità con un’attenzione particolare alla regionalità. Al gusto estetico nella presentazione del piatto fa riscontro il gusto unico di accostamenti e sapori nelle pietanze proposte.
Tra gli antipasti spiccano: la parmigiana di melanzane con ragù napoletano e provola, i gamberi rossi di Porto Santo Spirito con salsa agli agrumi. Un mix di gusto e delicatezza. Un soffice e delicato disco rosa di gamberi battuti il cui sapore dolce ben si sposa con quello acre degli agrumi.
Gamberi rossi di Porto Santo Spirito |
All'insegna della regionalità è la Campania, con le sue eccellenze, a fare da sfondo alle proposte dei cinque primi previsti dal menù che ben si sposano con piatti della tradizione romana e internazionale. Un mix di pasta e magia negli iconici Spaghettoni ai tre pomodori, esempio di tradizione e ricercatezza nell'utilizzo del Piennolo Dop, del Datterino Dop e del Pachino Dop, per la salsa. Gli spaghettoni, del pastificio Felicetti, sono serviti con una foglia di basilico avvolti in un velo d’olio.
Spaghettoni ai tre pomodori |
Un omaggio alla cucina romana gli immancabili Tonnarelli cacio e pepe di Mauro Secondi o alla carbonara. Due i primi a base di pesce, dalla gustosa Fregola sarda ai crostacei e limone con stracciatella di bufala servita in pentolino, ai Paccheri allo scorfano con tarallo napoletano e pesto agli agrumi. Per i vegetariani il menù prevede Ravioli di parmigiana di melanzane con crema di bufala, ristretto di pomodoro e acqua di basilico sapori della terra natale dello chef.
Ravioli con parmigiana |
Per i secondi? La proposta si alterna con menu a base di carne, pesce e vegetale. Si parte col celebre filetto di manzo alla griglia con cubo di patate al latte, al pesce del giorno cotto in griglia o guazzetto e per i vegetariani il medaglione di sedano di rapa con caponata di verdure.
Pesce in guazzetto di patate |
Tra i dessert la Delizia al limone Sorrentina, la Sfera di cioccolato con salsa frutti rossi e Savarin al limoncello con crema pasticcera e frutta. Ricca e variegata la carta dei vini con etichette dal nord a sud d’Italia nelle sfumature di bianchi rossi, rosé e bollicine, una sezione particolare quella dedicata agli champagne.
Interessante la drink list con la Mixology proposta da Alessio Mercuri, bartender con alle spalle esperienza internazionale, che unisce ai cocktail tradizionali accostamenti in linea con la cucina dello chef. Tre i drink tradizionali della lista con qualche variazione sul tema come lo Skyscraper un cocktail a base di The Botanist Gin con Chartreuse Jaune, Maraschino, succo di limone, oleo saccarum e drop Chambord; o lo Shaked Ginger, a base di vodka con aggiunta dell’ Amaro 33 di Conegliano, Cointreau, succo di limone, dry Orange e zenzero fresco. Infine il Cinnamon old Fashioned, drink affumicato con cannella e chicchi di caffè a base di Buffalo Trace Bourbon, zucchero di canna, Angostura bitter e olio essenziale all’arancia.
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