Nella moderna cornice del Mercato Centrale di Roma, sempre vivace nell'organizzazione di eventi e degustazioni, ho avuto modo di conoscere una nuova realtà vitivinicola abruzzese: l'azienda Montali. È stata un'occasione per intervistare Patrizio Montali che ha dato vita ad un progetto nella tenuta di Santa Maria d'Arabona e l'enologo e agronomo Daniele di Mambro che collabora nella tenuta. Nella seguente intervista mi hanno raccontato la nascita del progetto e la nuova realtà vitivinicola.
Patrizio Montali |
Patrizio, Lei è l'ideatore di questo progetto, come nasce l'azienda Montali di Manoppello?
L'azienda agricola nasce in Abruzzo tra il 2019 -2020, a Manoppello in provincia di Pescara in un territorio, a mio parere, molto bello. I nostri vigneti sono esposti a sud est verso la Maiella ed a circa 250 metri sul livello del mare, accarezzati dai venti che scendono dai monti e dalla brezza marina. L' Abruzzo è una regione che unisce mare e montagna, condizioni ottime per l'attività vitivinicola. La nostra azienda si chiama, al di là del brand del vino Montali, Quercia d'Arabona. Il nome deriva da una grande quercia che di trova vicino ai vigneti e da un'antica abbazia cistercense, santa Maria d'Arabona, che confina con la nostra tenuta. Siamo una giovane realtà che nasce con l'idea di produrre vini da vitigni autoctoni abruzzesi, con l'obiettivo di creare prodotti di eccellenza e qualità. L'azienda nasce anche con l'idea introdurre nel territorio esperienze che non siano solo abruzzesi, per questo motivo mi affianco alla collaborazione con Daniele di Mambro giovane enologo agronomo di esperienza, che viene da esperienze lavorative in Toscana, regione importante per la produzione vitivinicola.
L' équipe dell'azienda Montali |
Daniele, tu collabori con Patrizio nella realizzazione di questo sogno, ci racconti qualcosa su questi vitigni?
Tutto è cominciato nell'aprile 2020, in piena pandemia. Un giorno Patrizio mi chiama e mi parla del progetto di entrare nel mondo del vino. La prima domanda che gli ho fatto a bruciapelo è stata: ”Patrizio ma sei veramente convinto di fare questa cosa? “ e lui mi ha risposto:” partiamo e vediamo che cosa succede”. Dopo due mesi sono andato a trovarlo a Manoppello e abbiamo fatto un giro in vigna. Venendo dalla Toscana, anche se non sono toscano ma adottato da questa regione, ho portato una "rivoluzione agronomica" all’interno dell’azienda. In sincerità posso dire che Patrizio è mi ha lasciato fare. Abbiamo iniziato a curare i vigneti, a curali ed a concimarli in maniera diversa rispetto quello che era stato fatto precedentemente. In passato, le uve prodotte dai questi vitigni erano destinate alla vendita presso altre cantine e non erano state mai trasformate in vino fino al 2021.
I vigneti dell'azienda |
Quali sono state le prime produzioni vinicole dell'azienda?
Nel 2020 abbiamo fatto una piccola prova producendo pochissime bottiglie soltanto di Cerasuolo. Nel 2021 ci è venuta l'idea di produrre quattro vini, quindi siamo riusciti a realizzare: 25 ettolitri di bianco Pecorino, 25 di Trebbiano, 25 di Cerasuolo e 25 di Montepulciano.
Per quanto riguarda la vinificazione, so che avete introdotto un piccola novità...
Si, ho suggerito a Patrizio di creare un'identità un po’ particolare: di vinificare in vasche di cemento in tutte le fasi di produzione del vino. Noi non vinifichiamo in acciaio come fanno in molti, anche per l'affinamento avviene in vasche di cemento. Questo aspetto, anche con una sola vendemmia alle spalle, ci ha contraddistinto dal punto di vista qualitativo, una sorta di marchio di fabbrica per i nostri vini.
L'aspetto significativo che vi lega di più al territorio è quello di utilizzare solo vitigni autoctoni, giusto?
Non abbiamo mai parlato di qualcosa che non sia autoctono. Non ci ha mai sfiorato l’idea di di impiantare un Cabernet, un Merlot, un Viognier o un Sauvignon. Abbiamo sempre creduto nel territorio e soprattutto per quello che riguarda l'Abruzzo ed i vitigni del territorio. Da qualche anno l’Abruzzo ha iniziato a strizzare l’occhio a un mercato sicuramente qualitativo, mentre fino agli inizi del 2000 le uve abruzzesi sono state usato come serbatoio dal quale le cantine attingevano, nel senso compravano vini sfusi a cisterna.
Stasera che vini portate in degustazione?
Abbiamo portato il Trebbiano, il Cerasuolo ed il Sangiovese della vendemmia della vendemmia 2021. Non resta che provarli e dirci cosa ne pensate.
Vini in degustazione |
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