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Gusti divini 🍝🍷

Cibo e vino sono simbolo e identità di un popolo. Il Blog nasce dall'incontro con le realtà del food e del beverage di qualità del Made in Italy.

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Tartufini al caffè di Chef Amaury

La ricetta proposta per il cookbook di settembre per AIFB è ripresa da Netflix, dalla serie " A scuola di  cioccolato di Chef Amaury...

venerdì 24 febbraio 2023

diVino arriva a Roma


Si svolgerà a Roma, nei giorni del 25-26 febbraio, l'atteso evento "diVino" organizzato da Decanter Wine con un ampia selezione di vini. La manifestazione si svolgerà nella suggestiva cornice di Villa Piccolomini, dove dal giardino è visibile il Cupolone di San Pietro.


Un evento imperdibile per tutti gli appassionati del settore che prevede la presenza di numerose cantine e oltre 200 etichette provenienti dall'Italia e dall'estero. Si avrà occasione di parlare direttamente con i produttori che proporranno, nei banchi d'assaggio, le etichette più rappresentative raccontandone la storia ai partecipanti.

▪️ 87 Cantine

▪️ 220 Etichette

▪️Location esclusiva

Gli appuntamenti si svolgeranno sabato 25 Febbraio dalle ore 16:00 alle ore 22:00 e domenica 26 Febbraio dalle ore 16:00 alle ore 20:00. 

Il Programma prevede

Sabato 25 Febbraio

ore 16.00 apertura banchi d’assaggio

Ore 22.00 chiusura banchi d’assaggio

Domenica 26 febbraio

Ore 13.00 pranzo con i produttori a Villa Piccolomini

Ore 16.00 apertura banchi d’assaggio

Ore 16.30 Masterclass “Viaggio alla riscoperta dei territori della Regione Lazio attraverso i suoi vitigni autoctoni e biodiversi” Relatori: Pierpaolo Pirone e Roberto Mazzer enologi ATWine e Angelo Petracci responsabile Guida Vitae Ais Lazio.

POSTI LIMITATI prenotazioni info@decanterwineacademy.org

Ore 20.00 chiusura banchi d’assaggio

Le Cantine presenti all'evento


Agricola Casaioli

Agricola Ciucci

Ampelaia

Antica Tenuta Palombo

Artico

Azienda Bruni

Batasiolo

Borgodangelo

Caduferrà

Cantina Bacco 

Cantina Bulgarini

Cantina Cavalieri D'Amore

Cantina Dal Maso

Cantina dei Colli Ripani

Cantina Il Passo

Cantina Le Macchie

Cantina Murales

Cantina Pedres

Cantinamena

Cantine Capitani

Cantine Papalino

Cantine Silvestri

Cantine Tora

Caputo 1890

Casa Setaro

Casal De Luca

Casale della Ioria

Casale Vallechiesa

Castel De Paolis

Castellinuzza

Cavalieri

Cifero

Collalto

Corte Normanna

De Biase

De Sanctis

Decanto

Domus Picta

Donne del Vico

Ermacora vini

Errico Vini

Fattoria di Magliano

Fattoria di Monticello

Fattoria Mantellassi

Feudo Luparello

Gabriele Magno

Il Ponte

I Pampini

I Pentri

I Vini di Maremma

La Chimera d'Albegna

La Riballina

La Vigna sul Mare

Le Marenghe

Le Sode di Sant'Angelo

Le Vigne di Clementina Fabi

Le Vigne di Sarah

Leone De Castris

Macchiabuia

Moris Farms

Murgo

Palazzo Prossedi

Pardi

Parvus Ager

Ponte Vignola

Revì Trento Doc

Ronco dei Pini

Rosae Maris, Rosati di Maremma

San Michele a Ripa

Savian

Sciacca Wines

Strapellum

Tenuta Antonini

Tenuta del Priore

Tenuta di Pietra Porzia

Tenuta Dodici

Tenuta Grossi

Tenuta Santa Lucia

Tenuta Viglione

Tenute Cuffaro

Tenute Filippi 

Terenzi

Terra di Briganti

Terre d'Aquesia

Terre d'Arengo

Tiberio, il vino di Capri dal 1909

Varvaglione 1921

Vinagustinq

Vini Biagi

Vini Valle Marina

Zazzera

Per info: 3476649100   3922401451

Email: info@decanterwineacademy.org

By Barbie blogger at febbraio 24, 2023 Nessun commento:
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martedì 21 febbraio 2023

I Migliori Vini Italiani - XXII edizione - C'è fermento



Si è conclusa domenica 19 febbraio a Roma, nella suggestiva cornice del Salone delle Fontane all'Eur,  i  tre giorni dell'evento I Migliori Vini Italiani organizzato da Luca Maroni e da sua sorella Francesca Romana CEO della Sens Eventi. La serata inaugurale, riservata alla stampa, si è svolta giovedì 16 febbraio in cui hanno partecipato personaggi politici e giornalisti. Tra i volti noti, l'intervento del vice presidente del Senato Gian Marco Centinaio, del giornalista, scrittore e produttore di vino Bruno Vespa. Durante la serata inaugurale sono state premiate le cantine che si sono distinte nella produzione di rossi, bianchi, rosati, bollicine con punteggio decrescente da 99 a 97. 

Nelle giornate del 17, 18 e 19 febbraio la manifestazione ha visto ha visto la presenza di oltre 4000 persone con 120 aziende vinicole partecipanti provenienti da tutta Italia e presenti con i loro banchi d'assaggio. Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, i wine lovers e gli operatori del settore. Parte integrante della manifestazione sono stati i talk e gli show cooking condotti da chef esperti come Fabio Campoli. 

 

Lo chef Fabio Campoli

Tra gli eventi enogastronomici da annoverare "A Cena con I Migliori Vini Italiani" con i piatti preparati da Simone Loi accompagnati con i otto vini presentati da Luca Maroni.

Tema dominante della XXII edizione dell'evento è stato "Il Fermento in tutte le sue forme". attraverso laboratori, degustazioni di prodotti laziali e di Saké condotte dal sommelier Luca Rendina che nei suoi incontri ha guidato il pubblico alla degustazione ed alla conoscenza della bevanda alcolica giapponese.

 

Il Sommelier di Sakè Luca Rendina 

Uno spunto di riflessione della XXIII edizione dell'evento  è stato dato dalla recente normativa Europea che consente all'Irlanda di porre un'etichetta sulla "pericolosità" degli effetti di vino, birra e liquori. "Comunicare il vino e il suo mondo è fondamentale e in questo momento storico è una necessità impellente, perché l’intero settore è sotto attacco. L’attenzione massima del nostro tempo sul benessere dell’individuo deve tenere conto che il vino è un prodotto che rientra nella dieta mediterranea ed è ricco di antiossidanti, importantissimi per contrastare l’invecchiamento cellulare: fa parte della nostra tradizione europea e italiana ed è quanto di meglio il genio italico abbia concepito da Leonardo da Vinci in poi." Sono state le parole affermate da Luca Maroni nella sua riflessione, sottolineate dall'intervento di Francesca Romana Maroni:"Invece di stigmatizzare il vino dobbiamo comunicarne i benefici, e su questo c’è ampia letteratura che non viene mai citata. Per cui sono fondamentali manifestazioni che continuino a promuovere e raccontare il comparto enologico, con un’attenzione particolare alle realtà di nicchia, espressione di cultura e territori del Belpaese".

Luca e Francesca Romana Maroni


La manifestazione si è quindi conclusa col messaggio :"Il nostro vino è sotto attacco, difendetelo", un invito a tutti noi a tutelare, proteggere e valorizzare il nostro prodotto nazionale.

By Barbie blogger at febbraio 21, 2023 Nessun commento:
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Labels: Enogastronomia, Eventi
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sabato 18 febbraio 2023

Focaccia al provolone piccante con pere e cioccolato


In occasione della sfida gastronomica  "Spicy or Sweet choose your taste", che prevede l'armonia degli opposti, ossia l'abbinamento provolone piccante con un elemento dolce ho pensato di realizzare questa ricetta. Il progetto rientra nella campagna triennale promossa dal Consorzio di Tutela provolone valpadana dop e cofinanziata dall'Unione europea. 
Il provolone Valpadana DOP  è un formaggio a pasta filata prodotto con latte di vacca che si può assaporare in due tipologie dolce o piccante. Questo formaggio è estremamente versatile e ben si presta per ricette salate e dolci. Le zone di produzione del Provolone sono in alcune provincie della Lombardia, Veneto, Trentino ed Emilia Romagna.
A me è capitato l'abbinamento provolone piccante in un piatto dolce. Così ho pensato di sfruttare il vecchio detto che sostiene : "Al contadino non far sapere quanto è buono il cacio con le pere". La mia ricetta vede unite la bontà del formaggio e la dolcezza delle pere. Dopo tanti tentativi e decisioni sulle pere da utilizzare non avevo altro che decidere se le Abate o le Decana. la scelta è caduta sulle prime perché più corpose e meglio adattabili alla ricetta. Ho poi aggiunto il tocco aromatico del cacao amaro e un pizzico di cannella con pepe. Le spezie fanno sempre la differenza.


Focaccia alla crema di provolone piccante, pere e cioccolato 

INGREDIENTI per 4 persone

             

●       200 ml panna da cucina

●       150 gr di provolone piccante

●       75 g di burro

●       4 pere Abate

●       1 base per focaccia per focaccia rotonda 24 cm

●       1 cucchiaio di parmigiano reggiano

●       1 cucchiaio raso di farina

●       1 cucchiaio di miele d’acacia

●       Pepe

●       Spolverata di cacao amaro

●       2 gocce di Vanillina liquida

●       Gocce di cioccolato fondente

●       Sale 


Preparazione

Tagliate 150 grammi di provolone piccante grattugiatelo e mettetelo in un recipiente. Prendete la panna da cucina mettetela in un tegame e unitevi il provolone grattugiato. Cuocete a fuoco lento finché il composto non diventi liscio ed uniforme. Mescolate il preparato con un po’ di pepe, aggiungetevi una spolverata di cacao magro e una noce di burro. Quando il composto è liquido e uniforme aggiungetevi un cucchiaio raso di farina e continuate a girare fino ad avere un impasto liscio e privo di grumi. Togliete quindi il recipiente dal fuoco e mettetelo a riposare finché non si freddi. Prendete le pere pelatele, mondatele e tagliatele a cubetti e ponetele in un recipiente. Prendete una padella antiaderente fate cuocere 75 grammi di burro e unitevi le pere mondate e tagliate. Cuocete tutto a fuoco molto basso finché le pere non siano ben dorate, aggiungete cannella e un pizzico di sale. Mentre le pere si cuociono accendete il forno e stendete la pasta per focaccia in una teglia tonda di diametro 24 cm. Accendete il forno a 180° e scottate la focaccia in maniera da renderla leggermente cotta, affinché prenda consistenza. Controllate le pere e, se sono sufficientemente dorate, unitele al composto di provolone e panna. A questo punto prendete un frullatore a immersione e create un frullato morbido e liscio, aggiungete al composto due gocce di vanillina. Fate freddare il composto e quando la crema è  fredda, aggiungetevi due cucchiai di miele girando lentamente il tutto. Togliete dal forno la focaccia che avete preriscaldato e versatevi sopra la crema appena preparata. Quando il composto è ben steso con l’aiuto di una spatola, tagliate la quarta pera Abate e usatela come copertura. Aggiungetevi come topping delle gocce di cioccolato e inserite il tutto nel forno a 180 ° per circa 30 minuti. Al termine della cottura sfornate la focaccia e lasciatela raffreddare per almeno 30 minuti. Quando la focaccia è ben fredda potete tagliarla e servirla.

Buon appetito!!!

  • Difficoltà Facile
  • Costo Economico
  • Tempo di preparazione 60 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Metodo di cottura Forno
  • Stagionalità  Tutte le stagioni

 

 

                                               




By Barbie blogger at febbraio 18, 2023 Nessun commento:
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Labels: Ricette
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venerdì 3 febbraio 2023

Cappuccino e cornetto storia e tradizione

 

Colazione all'italiana

Cappuccino e cornetto sono un "must" della colazione italiana, farne a meno è quasi impossibile eccezione per quelli tra noi che sono eternamente a dieta. Due alimenti indissolubili, potremmo dire inseparabili quanto un binomio per quanto abbiano conosciuto entrambi notevoli cambiamenti, specchio di una società in evoluzione. Seduti al bar mentre sfogliamo il nostro quotidiano ancora fresco di stampa, abbiamo solo l'imbarazzo della scelta per la  colazione. Dai vassoi strabordanti di profumati lieviti caldi si presenta ai nostri occhi il variegato mondo del cornetto con le sue infinite varianti e sfumature di sapori a seconda di gusti ed esigenze. Cornetto semplice o alla crema? Con la marmellata chiara, scura, col pistacchio o con la nutella? Integrale semplice, al miele o ai frutti di bosco, vegano o senza glutine, insomma ce n'è per tutti i gusti ed esigenze. Variegato quanto il cornetto è il Cappuccino. Classico, senza lattosio, al latte di soia o di riso per i più esigenti, al ginseng o decaffeinato, in tazza o al vetro. Insomma una scelta complessa che ben riflette il nostro poliedrico e italico spirito.
A tanta complessità corrisponde una riflessione. Da dove deriva il lievito che rende gioioso il risveglio di molti italiani? E l'immancabile cappuccino che tanto allieta il mattino? 
Sebbene la nostra colazione non sia il top dal punto di vista dietologico e alimentare, fa parte di un sistema storico culturale che ha radici antiche, per capirle occorre andare a ritroso nei secoli, precisamente alla fine del XVII secolo nel cuore dell'Europa cristiana in un momento difficile e drammatico. 

La storia del cornetto

Vienna settembre del 1683. La città è assediata dei Turchi che hanno stabilito il loro accampamento fuori dalle mura. Un numeroso esercito di circa 100000 uomini al comando del gran visir Merzifonlu Kara Mustapha Pasha. Da giorni le truppe turche tentano di entrare a Vienna senza esito. Nonostante i ripetuti attacchi i soldati del gran visir sono respinti. La città è allo stremo ma resiste. Decisi a conquistare Vienna, che avrebbe aperto ai Turchi la conquista dell'Europa, le truppe nemiche cambiano strategia e provano ad entrare in città di notte scavando tunnel per minare le mura urbane. Nel loro piano i Turchi non avevano tenuto presente un aspetto particolare: i fornai. Chi lavora di notte se non i fornai? Sono proprio loro, insospettiti dai rumori, a dare l'allarme. Il tentativo turco e così respinto e l'esercito del Gran Visir è costretto di nuovo ad arretrare. Il 12 settembre l'esercito cristiano, guidato dal principe polacco Jan III Sobieski, sconfigge i Turchi a Kahlenberg grazie alla cavalleria degli Ussari alati di Polonia  che attaccano l'esercito del Gran Visir alle spalle cogliendolo di sorpresa. 

Giovanni III Sobieski - La battaglia di Vienna

L'esercito turco in rotta fugge abbandonando nell'accampamento cibi e vettovaglie. Per festeggiare la vittoria, Sobieski concede solo ai fornai austriaci di preparare un dolce a forma di mezzaluna: il Kipferl, l'antenato del nostro cornetto.

La tipica forma a mezzaluna del cornetto

E il cappuccino? 

Tra i tanti oggetti lasciati dai Turchi, i vincitori trovano sacchi pieni di profumati grani neri. Inizialmente creduti come cibo per cammelli, i preziosi grani sono donati al giovane polacco Georg Michaelowitz che si era contraddistinto per il coraggio. Parlando con i prigionieri il giovanotto capisce la funzione di quei grani, fiuta l'affare e apre così la prima caffetteria viennese. Come si arriva al cappuccino? La nostra amata bevanda, a base di caffè con aggiunta di latte, ha una storia particolare o meglio una leggenda che ne descriverebbe anche l'attribuzione del nome. Si racconta che al frate cappuccino Marco d'Aviano, confessore dell'imperatore Leopoldo I d'Asburgo, inviato a Vienna da papa Innocenzo XI fu offerta una tazza di caffè. La nuova bevanda non era come la conosciamo oggi, si beveva "alla turca" i grani venivano ridotti in polvere e sciolti in acqua calda. Il sapore non era molto gradevole quanto l'aroma che sprigionavano i grani macerati. 

Beato Marco d'Aviano

Il religioso, trovando la bevanda troppo amara, chiese del latte per renderla più dolce. Un cameriere, vedendo la scena esclamò in tedesco: "Kapuziner!". Da quel momento nacque il cappuccino con riferimento all'abito e all'ordine del religioso. Il frate, noto per essere l'ideatore del cappuccino, è stato beatificato nel 2003 da Giovanni Paolo II. 

Cornetto e croissant

Dopo aver raccontato la storia dei nostri due deliziosi alimenti, non ci resta che chiarire se il cornetto rientra nella nostra tradizione culinaria e patriottica o in quella d'oltralpe come rivendicano i francesi. Il nostro simpatico lievito a mezzaluna arriva nelle pasticcerie venete dopo il 1683, in seguito ai rapporti tra gli Asburgo d'Austria e la Repubblica della Serenissima. In Italia i primi cornetti nascono ad opera dei maestri pasticceri veneti che prendono ispirazione dallo Kipferl austriaco.

Diverso è il discorso del Croissant. Lo Kipferl arriva in Francia nel 1770 in occasione del matrimonio tra Luigi XVI e Maria Antonietta d'Asburgo. I maestri pasticceri francesi apportano qualche modifica all'originale lievito austriaco rendendolo croccante. Il termine Croissant deriva dalla luna crescente, la forma a mezzaluna del nostro cornetto. 

La differenza tra croissant e cornetto è molto sottile e ancora oggi si tende a fare confusione tra i due lieviti. La differenza è tutta nell'impasto. Farina, acqua, poco zucchero e poco burro lievito ed una spennellata di tuorlo d'uovo per  rendere dorata la crosta del croissant. L'interno del lievito si presenta con un buon rapporto di pieno/vuoto. 

Croissant francese

Il cornetto italiano, oltre ad avere farina, acqua e lievito, è ricco di burro, zucchero e uova, è meno croccante e più morbido rispetto al cugino d'oltralpe. Un lievito ricco di sapore che col passare dei secoli acquisisce sempre nuovi gusti e aromi. In questi ultimi anni anche al pistacchio anche salato ma questa è un'altra storia.


Cornetto italiano



By Barbie blogger at febbraio 03, 2023 Nessun commento:
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